Continua la serie di nuove funzionalità in casa Instagram come sempre annunciate dal CEO, Adam Mosseri, sul suo profilo.
L’azienda sembra ormai aver intrapreso una precisa direzione a sostegno della comunità dei Creators puntando alla valorizzazione di contenuti online, purché originali.
Dopo il test delle Subscription e l’apertura di funzionalità a tutti (come i link nelle storie o agli shop), sono in arrivo nuove modifiche.
Vediamole insieme.
Le nuove “Hidden Gems” di Mosseri
Ecco allora le ultime novità secondo l’annuncio di Mosseri.
- Product Tags. Sarà estesa a tutti gli utenti della piattaforma la possibilità di taggare prodotti commerciali nei post. “Non importa chi tu sia, anche tu potrai taggare i prodotti nei tuoi post e dirigere nuovo traffico verso un’azienda o un creator che ti interessa”.
- Enhanced Tags. In questo caso la novità sta nel fatto che nel tag sul contenuto non solo apparirà il nome utente citato ma anche la categoria professionale specificata sul suo profilo (es. fotografo, creators, imprenditore, etc). Un modo per far risaltare l’attività svolta dall’utente o il modo in cui desidera definirsi sui canali social.
Ma è indubbiamente la terza novità a richiamare l’attenzione.
Mosseri ha parlato infatti della volontà dell’azienda di prediligere contenuti originali postati su Instagram anziché riciclati da altre piattaforme. Un chiaro riferimento alla pratica, ormai comune di utenti ma anche di Creators molto seguiti, di ripostare short video presi da TikTok nella sezione Reels, con tanto di watermark della piattaforma cinese.
Le parole di Mosseri e la spinta ai Creators
“I Creators sono estremamente importanti per il futuro di Instagram, e noi vogliamo assicurarci che abbiano successo e tutto il supporto che meritano”, ha detto Mosseri.
Instagram ha introdotto molte di queste modifiche con il chiaro intento di supportare i Creators (o aspiranti tali) per sì che la loro attività diventi sempre più sostenibile.
Questo è dovuto al fatto che tendenzialmente i Creators sono la categoria che riesce a raggiungere e mantenere un Engagement Rate più alto rispetto alla media di altri profili e, in alcuni casi, a dirigere un traffico ben targettizzato verso realtà aziendali. Attorno a queste figure si creano infatti community affezionate che rispondono attivamente ai contenuti e ai suggerimenti rispetto a questo o quel prodotto o servizio.
Si tratta di un lavoro in cui vengono premiati originalità, coerenza e costanza a prescindere dal settore di appartenenza: travel, beauty, lifestyle, infotainment etc. Solo costruendo un rapporto di fiducia duraturo è possibile diventare veri e propri opinion leaders, in grado di influenzare la domanda di mercato.
Ecco perché Instagram si schiera dalla loro parte. Porta avanti una politica che abbraccia questi ideali, chiedendo in cambio originalità nella distribuzione di contenuti da una piattaforma all’altra.
Come funzionerà il nuovo algoritmo?
Ancora Mosseri: “se crei qualcosa da zero, dovresti avere più credito rispetto a quando ricondividi qualcosa preso da qualcun altro”.
Da queste parole possiamo ipotizzare che i contenuti ripostati da altre piattaforme saranno in qualche modo penalizzati? Salvo ulteriori specifiche in merito, non possiamo saperlo con certezza, così come non possiamo prevedere quali tecnologie verranno utilizzate per riconoscere il repost (sistemi di deep learning per il riconoscimento del watermark? ID del contenuto?).
Quello che emerge chiaramente dall’annuncio di Mosseri è l’intenzione di Instagram di muoversi in questa direzione nonché un monito agli utenti, Creators o aspiranti tali, di adeguarsi al nuovo standard.
In sostanza, si chiede loro di scegliere o differenziare i contenuti che possono girare su una piattaforma e non sull’altra. Un investimento non da poco, in termini di investimento e tempi di realizzazione, che secondo le parole di Mosseri, sarà ricompensato da un supporto ancora più evidente da parte dell’azienda.
In sostanza…
Appello di Instagram ai Creators: fate questo sforzo di originalità e sarete debitamente supportati.
Rimane lecito per noi chiedersi quanto sia coerente questa richiesta quando la pratica ricorrente delle piattaforme social degli ultimi anni è quella di copiarsi i format a vicenda con doppioni di funzionalità che si ripetono su ogni canale (dalle storie, ai Reels senza dimenticarsi del declino di Clubhouse dopo l’integrazione di stanze audio in altri contesti).
Noi staremo in allerta e non mancheremo di aggiornarvi su futuri sviluppi o cambiamenti sull’usabilità della piattaforma.
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